Nel 1986 i responsabili dei Gruppi Giovanili del Volontariato Vincenziano, si resero conto della povertà morale di molti adolescenti di Cagliari. Ragazzi per i quali l’abbandono scolastico era una prassi normale; di conseguenza la loro vita si svolgeva nell’esperienza quotidiana dello sfruttamento, del furto, dell’emarginazione e persino della prostituzione minorile. La loro dimora abituale era la strada. L’incontro con questa situazione portò ad accoglierli, la domenica pomeriggio, nella casa provinciale delle Figlie della Carità e poi in due salette messe a disposizione dall’Istituto Sacro Cuore, per stabilire con loro un rapporto di amicizia educativa. Gli spazi però erano ristretti.
Si ottenne in quella circostanza la possibilità di adibire un piano della struttura per creare una scuola quotidiana che togliesse questi ragazzi dalla strada e li accogliesse per reimmetterli nel circuito sociale mediante un lavoro o una professione. Era il 1987 e questo fu l’inizio del “Centro di Accoglienza San Vincenzo”.
Circa due anni dopo, dal 1989 si presentò la necessità di avere una struttura per accogliere quei ragazzi che era bene allontanare temporaneamente dalla famiglia. Si iniziò a prendere in affitto qualche camera. Quando però il comune di Cagliari, nel 1997, cominciò a chiedere di ospitare ragazzi affidati al Servizio Sociale dal Tribunale dei Minori, l’associazione acquistò un appartamento a Cagliari, creando una Casa di pronta accoglienza.
Nello stesso tempo, la Provincia di Torino venne incontro a questa necessità ed offrì in comodato una struttura nel comune di Quartu Sant’ Elena.
In tal modo, l’appartamento di Cagliari, nato come casa di pronta accoglienza per minori in difficoltà, fu adibito all’accoglienza temporanea di donne maltrattate con i loro bambini.
Grazie alla concessione in comodato nel 1997 da parte dei missionari dei terreni e dei fabbricati di Quartu Sant’Elena, l’opera poté allargarsi con la possibilità di accogliere ragazzi affidati dal Tribunale dei Minori, fra cui ragazzi dell’area penale in alternativa al carcere minorile. Per accompagnare questi, sono stati attivati corsi professionali di giardinaggio, di ortofrutticoltura e per operatori ambientali di disinfestazione.
Nell’aprile del 2013, con il fine di andare incontro ad una nuova emergenza sociale, il Centro di Accoglienza San Vincenzo ha realizzato nel comune di Quartu Sant’Elena una struttura residenziale per l’accoglienza dei padri separati che si trovano in difficoltà socio-economiche.